Democrazie sotto attacco tra Cybersecurity e attentati
Gli attacchi a figure iconiche, come il recente attentato all’ex presidente Donald Trump, costellano la storia ma anche la nostra era, dimostrando che la tecnologia, pur avanzando, non sempre riesce a contrastare la “prevedibile imponderabilità dell’uomo”.
Dall’’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, nel 1914, da parte di Gavrilo Princip, che ha innescato la Prima Guerra Mondiale, passando per il fallito attentato ad Hitler, nel 1944, da parte del colonnello Claus von Stauffenberg, per finire al più recente attacco alle Torri Gemelle a New York, ad opera di al-Qaeda, l’11 settembre del 2001, un evento scioccante che ha dimostrato la vulnerabilità anche delle società più sviluppate, e tecnologicamente attrezzate, di fronte al terrorismo organizzato.
Sembrerebbe che la tecnologia sia più che altro impegnata a difendersi da “altra tecnologia” ma che poco faccia o riesca a fare contro l’insensatezza dell’uomo, contro l’imprevedibilità di qualche “lupo solitario”, come vengono definiti in genere, o disadattato della società piuttosto che gruppo organizzato di terroristi. Un mercato della sicurezza tecnologica, quello della Cybersecurity, che vanta numeri da capogiro valutati in circa 130 miliardi di dollari l’anno (2,15 miliardi nella sola Italia), ma che non ha impedito al giovane Thomas Matthew Crooks di sparare, sotto gli occhi della Secret Service USA, all’ex Presidente e candidato alle presidenziali, Donald Trump.
Seppure non si tratti di violenza fisica, gli attacchi informatici ad aziende, strutture pubbliche ospedali o anche privati cittadini, provocano danni enormi: furto di dati, ricatti, blocco di sistemi, danni reputazionali, legali, individuali, generando un clima di paura ed ostacolando l’innovazione.
I limiti della Cybersecurity
La cybersecurity, seppur fondamentale per proteggere dati e infrastrutture digitali, ha però un impatto limitato sulle minacce “fisiche”. Gli attentatori, anche se utilizzano strumenti digitali, agiscono per lo più nel mondo fisico, sfruttando le falle della sicurezza umana.
Gli attacchi a personaggi famosi ci ricordano che la storia non è lineare e che il progresso tecnologico non elimina le ombre del passato. La vigilanza, la cooperazione internazionale e la comprensione delle motivazioni alla base di tali atti sono ancora gli strumenti più efficaci per contrastare queste atrocità.
La tecnologia può essere un alleato prezioso nella lotta contro il terrorismo, ma non è una soluzione definitiva.
La prevenzione degli attacchi, almeno fino a quando l’Intelligenza Artificiale non saprà eguagliare il sentiment umano, richiede un approccio olistico che includa misure di sicurezza fisica, intelligence e collaborazione internazionale. È fondamentale comprendere le radici sociali, politiche e psicologiche che portano gli individui a commettere atti di violenza. Solo con un impegno costante su questi fronti potremo sperare di costruire un mondo più sicuro per tutti.
*immagini e testo realizzati da umani in collaborazione con AI
Tags In
Related Posts
RICERCA RAPIDA
ARGOMENTI
- Broxlab (65)
- BroxLIFE (15)
- Case History (3)
- Eventi & Workshop (2)
- Incubatore (44)
- StartUp! (31)
- Marketing (79)
- Email Marketing (15)
- Smart Solutions (43)
- No-Code (18)
- Technology (28)
- Sviluppo d'impresa (147)
- Cultura d'Impresa (15)
- Digital Transformation (44)
- Economia & Finanza (6)
- Finanza Agevolata (15)
- Formazione (31)
- Formazione 4.0 (11)
- Innovazione (64)
- Scenari (25)