Verso un Nuovo Rinascimento: le Aree Interne hub di Innovazione e dialogo
Dall’8 al 10 ottobre 2024, la Basilicata ha ospitato un incontro internazionale incentrato sul progetto CASPER, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma Interreg Europe 2021-2027. L’evento ha riunito partner internazionali, tra cui l’Università della Finlandia orientale, la Regione Sud Savo, la Contea di Somogy e per l’Italia Sviluppo Basilicata, evidenziando come le dinamiche sociali e culturali delle aree interne possano beneficiare di un confronto globale. Questa apertura al dialogo internazionale ha permesso di analizzare le problematiche delle aree interne da una prospettiva più ampia, arricchendo la discussione con esperienze e modelli provenienti da diverse nazioni.
L’obiettivo principale è stato quello di esplorare e migliorare le politiche territoriali, contrastando il declino demografico attraverso l’innovazione sociale e la cooperazione interculturale. Durante l’evento, i partecipanti hanno visitato località come Castelmezzano, Gallipoli Cognato, Stigliano, Pisticci e Miglionico interagendo con le comunità locali, confrontandosi inoltre con diverse “best practices” lucane. Questa interazione ha fornito un’opportunità preziosa per esaminare le strategie finora adottate per favorire il ripopolamento e l’innovazione sociale.
L’incontro ha messo in luce le opportunità di sviluppo per la Basilicata, promuovendo un dialogo costruttivo su come affrontare le sfide legate allo spopolamento e garantire un futuro sostenibile per le aree interne della regione.
Lo sviluppo di queste aree rappresenta una sfida cruciale per il futuro del territorio: si tratta di territori che accolgono oltre il 79% degli abitanti e che si trovano ad affrontare problematiche rilevanti come la carenza di servizi, l’invecchiamento della popolazione e l’emigrazione giovanile. Secondo recenti stime, molte di queste zone rischiano un drammatico declino demografico entro il 2050, con pesanti ripercussioni sul tessuto sociale, sull’economia locale e sulla qualità della vita.
Tra le principali cause di questo fenomeno c’è la mancanza di opportunità lavorative, che costringe i giovani a cercare lavoro altrove, spesso nelle grandi città o all’estero. Questo genera un circolo vizioso: il calo della popolazione porta a una minore domanda di servizi, riducendo gli investimenti e impoverendo ulteriormente il territorio. Tuttavia, un crescente fermento e un dialogo attivo su come invertire i processi di decontrazione nelle aree interne stanno emergendo, anche grazie alla disponibilità di fondi per avviare progetti di rilancio.
Un’importante occasione di discussione è stata rappresentata anche dalla presentazione della ricerca “Rimedi allo Spopolamento delle Aree Interne della Basilicata”, finanziata dalla Regione Basilicata e condotta dall’Istituto di Studi sul Mediterraneo (ISMed) del CNR, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli Studi di Salerno. Questa ricerca ha analizzato il fenomeno dello spopolamento e ha proposto modelli operativi integrati per invertire la tendenza.
Durante la presentazione del rapporto, tenutasi il 16 settembre 2024 ad Acerenza, è emersa l’urgenza di sviluppare politiche di welfare mirate a incentivare il ritorno dei giovani nella regione e a fronteggiare la crisi demografica, includendo nuove fasce della popolazione, come i migranti. È stata sottolineata l’importanza di stimolare l’occupazione locale e di migliorare le infrastrutture, auspicando una maggiore cooperazione tra enti pubblici e privati, anche attraverso la creazione di cooperative di comunità. Questo approccio consente ai cittadini di diventare protagonisti dello sviluppo economico, generando servizi che rispondano alle esigenze locali e creando nuove opportunità lavorative.
Un altro aspetto cruciale riguarda il ripopolamento delle aree interne attraverso il turismo. È fondamentale attrarre nuovi flussi di visitatori, sia temporanei che stanziali. In questo contesto, iniziative attive nei borghi di Irsina e Armento hanno dimostrato il potenziale di attrarre ex residenti lucani, con oltre 300 cittadini di varie nazionalità che hanno acquistato e ristrutturato case nel centro storico, attratti dallo stile di vita italiano e dalla qualità della vita offerta.
La convergenza di queste iniziative testimonia un momento di fermento e dialogo, evidenziando la volontà collettiva di affrontare le problematiche legate allo spopolamento e costruire un futuro sostenibile per le aree interne della Basilicata.
Sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, le opportunità di finanziamento e il coinvolgimento attivo della comunità possono rappresentare la chiave per innescare un reale cambiamento. In questo contesto, un ruolo fondamentale è svolto dalla SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne) e dalla nuova programmazione dei fondi di Sviluppo Rurale assegnati ai Gruppi di Azione Locale (GAL). La SNAI mira a promuovere uno sviluppo integrato delle aree interne, sostenendo iniziative che possano contrastare lo spopolamento e migliorare la qualità della vita. Attraverso i fondi di Sviluppo Rurale, i GAL possono elaborare strategie specifiche che rispondano alle esigenze locali, migliorando le infrastrutture e stimolando l’occupazione. Numerose sono poi le opportunità derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), molte delle quali già in fase realizzativa. Si veda, ad esempio, il progetto pilota da 20 milioni di euro a Rionero in Vulture per la rigenerazione urbana dei “Piccoli borghi”, i circa 5 milioni e mezzo di euro destinati a Pietrapertosa, Castelmezzano, Accettura, Ginestra e Rapone, insieme ai quasi 3 milioni per progetti imprenditoriali da allocare presso gli stessi comuni e i finanziamenti regionali per circa 18,2 milioni di euro, che supportano 12 comuni esclusi dal Ministero della Cultura.
La Basilicata si trova attualmente di fronte a un’opportunità straordinaria—potenzialmente senza precedenti—per trasformare le sue aree interne in autentici centri di innovazione e sviluppo. Questi territori, impegnati nella realizzazione di progetti significativi, hanno il potenziale per diventare fucine di resilienza per nuove comunità.
Il futuro delle aree interne della Basilicata dipenderà dalla capacità di implementare politiche integrate, sostenibili e orientate al lungo termine, in grado di garantire servizi adeguati, opportunità lavorative e un miglioramento della qualità della vita.
Broxlab, attraverso la sua business unit “Sviluppo locale”, si propone come un attore chiave nel sostenere i territori nel costruire iniziative di co-progettazione, dibattito e intercettazione di risorse, puntando a favorire la crescita territoriale. Questo approccio è particolarmente importante in contesti come quello lucano, dove le sfide legate allo spopolamento, alla mancanza di opportunità lavorative e alla necessità di preservare il patrimonio culturale sono sempre più evidenti. La co-progettazione di progetti territoriali è uno dei principali servizi offerti da Broxlab, che supporta le comunità locali nella creazione di progetti condivisi, mirati a rispondere alle specifiche esigenze del territorio. Questo processo incentiva la partecipazione attiva dei cittadini, creando spazi di confronto e dialogo dove le idee possono emergere e trasformarsi in iniziative concrete. In questo modo, si favorisce un senso di appartenenza e responsabilità condivisa verso il futuro della comunità.
In parallelo, Broxlab funge da ponte tra le opportunità di finanziamento disponibili e le realtà pubbliche e private del territorio, promuovendo così la realizzazione di progetti che possano avere un impatto significativo.
Broxlab è anche attivamente coinvolto nello sviluppo di startup, sostenendo la nascita e la crescita di iniziative innovative. Attraverso programmi di mentorship, accesso a reti di contatti e opportunità di networking, l’ente offre formazione e supporto strategico, aiutando i giovani imprenditori a trasformare le loro idee in realtà. Questo supporto si traduce in un ambiente fertile per l’innovazione e la creatività, contribuendo così a rivitalizzare l’economia locale.
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