Il cambiamento climatico è, purtroppo, un tema sempre attuale. È necessario continuare a mantenere alta la soglia di attenzione. Proprio nell’ultimo periodo l’Italia è stata vittima di disagi climatici: il nubifragio a Milano e il mega incendio a Palermo hanno sconvolto il Paese. Bisogna fare prevenzione, come? Si è diffusa sempre più l’idea che l’unica valida alleata dell’uomo contro il cambiamento climatico sia la tecnologia. Il potenziale della tecnologia è in continuo sviluppo e i concetti “sostenibilità” e “circolarità” sono quelli su cui si lavora maggiormente.  

Cosa pensano gli italiani del cambiamento climatico? È l’indagine annuale di 3M, “State of Science Index 2023”, a dare voce alle riflessioni e alle convinzioni che gli italiani hanno rispetto al binomio tecnologia-cambiamenti climatici. Gli italiani sono fiduciosi e rispetto alle varie opportunità privilegiano:  

  • la possibilità di accedere all’acquisto di pannelli solari a prezzi accessibili (58%);  
  • l’utilizzo innovativo delle risorse per ridurre i rifiuti (45%); 
  • la possibilità di usufruire di veicoli e trasporti elettrici a prezzi accessibili (45%); 
  • la disponibilità di alternative ecologiche alle tradizionali forniture per l’edilizia (43%); 
  • la disponibilità di tecnologie di filtraggio per contrastare gli effetti dell’inquinamento atmosferico (42%). 

A questi dati se ne aggiungono altri fondamentali: 

– l’81% degli italiani è convinto che la tecnologia sarà determinante nella realizzazione di un futuro sostenibile; 

– il 70% degli italiani crede che la tecnologia avrà un impatto positivo sulla vita quotidiana.  

Approfondiamo lo scenario che si presagisce davanti ai nostri occhi; analizziamo alcune soluzioni tecnologiche amiche del Pianeta.  

Scenario

Lasciamo la parola a fonti certe. Entriamo nelle conseguenze tangibili dei cambiamenti climatici:  

  • nell’arco temporale 2015-2019, 166 milioni di persone hanno richiesto aiuti alimentari a causa di crisi climatiche (Patrick Galey, Marlowe Hood and Kelly MacNamara – UN draft climate report: Impacts on people);  
  • nell’arco temporale 2000-2019, si sono registrati 3 trilioni di dollari in perdite economiche legate a disastri (Gabriel Gordon Harper – UNDRR Report Calls for Improved Governance to Address Systemic Risk); 
  • potremmo assistere ad un fenomeno migratorio che coinvolge il 33% della popolazione mondiale (Harry Gray Calvo and Gayle Markovitz – Global Public Braces for ‘Severe’ Effects of Climate Change by 2032, New Survey Finds);  
  • potremmo assistere ad una riduzione dell’11-18% del PIL globale (Swiss Re – World economy set to lose up to 18% GDP from climate change if no action taken, reveals Swiss Re Institute’s stress-test analysis);  
  • potremmo registrare fino a 23 trilioni di dollari di perdite annuali dovute a disastri climatici (Tom Kompas, Van Ha Pham, Tuong Nhu Che – The Effects of Climate Change on GDP by Country and the Global Economic Gains From Complying With the Paris Climate Accord). 

Soluzioni tecnologiche

Green building 

La fonte principalmente responsabile del riscaldamento globale e, di conseguenza, del cambiamento climatico è l’anidride carbonica. Saprai certamente che l’obiettivo italiano di raggiungere le zero emissioni è stato fissato per il 2050, cosa significa?

La neutralità carbonica si verificherà solo quando il rapporto tra le emissioni residue prodotte dall’attività umana e gli strumenti messi in campo per rimuovere l’anidride carbonica prodotta sarà pari a zero. In campo edile le emissioni riguardano 3 fasi principali: 

  • progettazione; 
  • costruzione; 
  • smaltimento.  

Se si eseguono queste 3 operazioni edili secondo criteri di sostenibilità, garantendo il futuro benessere di chi abiterà l’edificio, si parla di edifici green. L’edificio green è un concetto in evoluzione tanto che esistono nel mondo (e anche in Italia) strutture capaci di “catturare” l’anidride carbonica. Un edificio di questo tipo agisce come se fosse un vero e proprio albero con una capacità otto volte maggiore di quella naturale di filtrare la Co2; ovviamente, proprio come se ci trovassimo in presenza di una pianta, all’azione di filtraggio segue quella di rilascio dell’ossigeno.  

Carne sintetica 

Le ragioni per cui gli allevamenti intensivi si considerino tra i fattori gravemente responsabili del cambiamento climatico sono molteplici. Oltre all’emissione (spesso incontrollata) di sostanze dannose nell’atmosfera è anche il sovrasfruttamento del suolo da parte degli allevatori a rappresentare un rischio per la salute ambientale. La tecnologia in ambito alimentare ha fatto passi da gigante fino a testare la cosiddetta “carne sintetica”. La produzione di carne sintetica, secondo gli esperti, offre 3 vantaggi: 

  1. non lede il benessere animale, in quanto evita il processo di macellazione; 
  1. garantisce la sostenibilità ambientale; 
  1. promuove la sicurezza alimentare. 

La carne sintetica, infatti, si ottiene dalla clonazione delle cellule staminali estratte dall’animale in vita; la coltivazione cellulare avviene in laboratorio.  

Ai, Intelligenza artificiale 

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale in molti settori e, quindi, ha un peso anche quando si ha a che fare con il cambiamento climatico. È possibile sintetizzare in 3 punti la sua azione in materia ambientale: 

  1. misura e monitora le emissioni a livello micro e macro; 
  1. riduce gli effetti delle emissioni; 
  1. rimuove le emissioni già presenti nell’atmosfera.  

Di seguito alcuni esempi di piattaforme attive:  

  • “Climate TRACE”, sfrutta le immagini per raccogliere, analizzare, geolocalizzare e rendere pubblici i dati sulle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane su scala globale;  
  • “Blue Sky Analytics”, stima le emissioni derivanti esclusivamente dagli incendi;  
  • “Pachama”, utilizza le immagini satellitari e l’AI per misurare e monitorare il carbonio immagazzinato nelle foreste, identificando carbon credit di alta qualità.  

Agricoltura verticale

Abbiamo già accennato al sovrasfruttamento del suolo da parte degli allevamenti intensivi, un discorso analogo si potrebbe fare anche sull’agricoltura. Nel settore primario la tecnologia ha studiato, testato, prodotto e diffuso sistemi ad hoc per risolvere la questione climatica che stanno riscuotendo (presso le aziende più attente all’innovazione) un certo successo. L’agricoltura verticale prevede la crescita indoor delle piante e garantisce di non intaccare in nessuno modo le caratteristiche qualitative della coltivazione. Su larga scala l’agricoltura verticale apporta 3 vantaggi:  

  1. limita l’espansione dei terreni agricoli; 
  1. assicura la produzione in aree caratterizzate da scarse risorse; 
  1. permette la coltivazione nelle aree urbane, azzerando le emissioni dovute ai trasporti dei prodotti agricoli.  

Cosa ne pensi di queste 4 soluzioni tecnologiche amiche del Pianeta? Credi che riusciranno nell’ardua sfida di azzerare definitivamente le emissioni?