Storie di ordinaria innovazione: Flico un anno dopo
Broxlab lavora per l’innovazione delle aziende, con le aziende. Sono tante le storie di crescita a cui abbiamo partecipato attivamente; aziende strutturate o startup appena nate… In un momento storico così delicato, vogliamo parlarvi di un bel caso di successo: un’azienda che è riuscita a trasformare in opportunità un grande momento di crisi, in uno dei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria, il turismo. Flico è un’app che permette di caricare e scaricare centinaia di audioguide per conoscere ogni angolo d’Italia, anche i comuni più piccoli!
Ve l’abbiamo già presentata in questo blog e oggi torniamo a parlarvene per capire come sta andando.
Ne parliamo con Michele Giordano, CEO e founder di Flico.
Com’è andato quest’ultimo anno per Flico?
Si può dire che questo è stato il primo anno di lavoro effettivo per noi di Flico, perché ci siamo costituiti a luglio dell’anno scorso e ci sono voluti un paio di mesi per sviluppare l’applicazione in maniera completa. Le vendite, infatti, sono cominciate a novembre del 2019. Considerando che siamo partiti pochi mesi prima del primo lockdown, abbiamo subito un grave arresto nella fase iniziale; ma quando poi abbiamo ripreso le attività a pieno regime, in estate, abbiamo notato una grande evoluzione.
Quando ci presentavamo ai nostri clienti (amministrazioni pubbliche e sindaci di piccoli comuni) ci rendevamo conto che era aumentata la sensibilità di questi enti verso gli strumenti digitali. Quindi, nel momento in cui gli si andava a proporre un certo tipo di servizi, come quelli di Flico, riuscivano ad avere una visione diversa rispetto al passato. Mentre prima, soprattutto nelle piccole realtà, c’era molta diffidenza verso l’acquisto di beni immateriali, oggi è come se questi servizi fossero diventati più tangibili. Il coronavirus ha obbligato molte amministrazioni a interfacciarsi con la necessità di passare al digitale e questa cosa gioca a nostro vantaggio.
Volendo tirare le somme di questo primo anno operativo di Flico, quindi, direi che per ora abbiamo standardizzato i processi di vendita e messo a punto l’app in base alle esigenze dei nostri clienti. Oggi siamo a quaranta comuni circa, sparsi un po’ in tutta Italia. Si tratta di comuni sotto i 20mila abitanti. In futuro c’è il progetto di diversificare il nostro target. Infatti, l’idea da cui eravamo partiti era di vendere ai comuni, per poi arrivare alla vendita B2C (business to consumer), ovvero destinata al consumatore finale.
Come vi ha aiutato Broxlab a crescere?
Fondamentalmente Broxlab con noi ha fatto due cose: ci ha trasmesso il know how e ci ha aiutato in quella che è stata chiamata T3 Innovation, ovvero l’innovazione delle tre “T”: Technology, Transfer, Transformation (puoi leggere qui un articolo del Sole24Ore a riguardo). Ad esempio, grazie a Broxlab siamo entrati in un programma di partnership con Bweb, che si occupa di comunicazione per i piccoli comuni. Vendiamo prodotti differenti, ma abbiamo lo stesso target e i canali di vendita sono assimilabili. Questo ci ha dato una grande mano!
Inoltre, Broxlab ci ha fornito tutta una serie di strumenti per trovare risorse finanziarie, come il crowdfunding (te ne abbiamo parlato qui) o finanziamenti tramite bandi.
Oltre a questo, ci ha dato un aiuto provvidenziale con tutta la parte burocratica, come ad esempio la fatturazione elettronica; in questo senso Broxlab ci ha aiutato ad alleggerire notevolmente il lavoro.
Cosa prevede il futuro per Flico?
Stiamo progettando una nuova app, in versione nativa. Sarà un’app più dinamica e interattiva rispetto a quella disponibile adesso. Inoltre, stiamo pensando di avviare una campagna di crowdfunding e stiamo lavorando per fare quel salto nelle vendite di cui parlavamo prima: quindi prevediamo sia una vendita del prodotto alle amministrazioni, com’è ora, sia una vendita direttamente all’utente finale.
L’idea è quella di trovare dei processi di vendita alternativi. Mi spiego: non un’audioguida che va pagata singolarmente dal singolo, ma uno strumento che possa essere fruito gratuitamente dall’utente attraverso la creazione di una rete di servizi. Facciamo un esempio: sono a Firenze, sono le 12 e ho appena visitato la Galleria degli Uffizi; l’app dopo avermi fornito un’audioguida, saprà anche consigliarmi un ristorante per il pranzo in base alle mie preferenze. Questo vuol dire vendere il servizio anche ad altri stakeholder che non saranno solo i comuni, ma anche altre attività presenti sul territorio, legate al turismo.
Flico è un progetto molto giovane che abbiamo aiutato a far nascere, la sua storia è un messaggio di speranza e di riscatto per tutti!
Se sei in cerca di un incubatore di startup che ti aiuti a crescere, non esitare a contattarci!
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